28 ottobre 2020 14:56

Luca Fiorentini
Petrarch and Boccaccio in the first commentaries on Dante’s Commedia
Routledge 2020, 120 pagine, 50 euro

Mentre le celebrazioni moltiplicano i libri su Dante, vale la pena di chiedersi come è diventato un classico. Oggi la sua grandezza ci sembra indiscutibile, ma non è sempre stato così. Nel corso delle due generazioni successive alla sua morte gli intellettuali che andavano fondando l’umanesimo dovettero confrontarsi con i giudizi di Petrarca, che cercava di ridimensionarne la figura: sottolineava che aveva scritto in volgare, lingua meno nobile ed eterna del latino, e che aveva trattato di personaggi contemporanei e non delle grandi figure della classicità.

Di fronte a queste accuse, talvolta espresse in modo velato, tirando il sasso e nascondendo la mano, altri, come Boccaccio, cercavano di mediare, trovando per Dante giustificazioni accettabili da Petrarca. In questo libro breve e avvincente uscito per ora in inglese, Luca Fiorentini ricostruisce questo antico dibattito, che grazie al fondamentale contributo di un personaggio meno noto, il commentatore della Commedia Benvenuto da Imola, si concluse con il riconoscimento da parte di alcuni intellettuali riluttanti delle spericolate scelte letterarie compiute da Dante, che nel frattempo avevano scatenato l’entusiasmo di un pubblico sempre più ampio di lettori.

Questo articolo è uscito sul numero 1381 di Internazionale. Compra questo numero | Abbonati

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