27 gennaio 2021 13:42

V.S. Naipaul
Dolore
Adelphi, 48 pagine, 5 euro

Morto nel 2018, Nobel nel 2001, Naipaul è stato uno dei massimi narratori del novecento; caraibico e britannico di origine indiana, ha scritto romanzi ironici e possenti sulle mutazioni di un mondo definitivamente globale.

Dolore fa parte di una nuova e bellissima collana adelphiana, che sa commisurare brevità del testo e costo del libro, e offre tra i primi titoli un soggetto per film di Gadda (una delle varianti del Pasticciaccio), i versi per musica di milonga di Borges, un’avventura natalizia del bizzarro diplomatico britannico Sarban, i divertiti ricordi e addii allo ieri di un raro Mariotti, la memoria di Frederick Treves sull’Uomo elefante da cui David Lynch tradusse un capolavoro, due inchieste di Quammen sull’origine dei coronavirus e infine il gioiello di Naipaul che osa comparare il dolore per la morte delle persone care a quello provato per la morte di un gatto.

Gli amanti dei gatti gliene saranno eternamente grati. “Per me i gatti erano un mistero. Ma quello sapeva farsi benvolere”, e il breve passaggio terreno del gatto Augustus ha lasciato un segno in molte persone, come lo hanno lasciato tanti e poi tanti nostri amici animali. Personaggio fondamentale con Naipaul, nella storia di Augustus, è un veterinario amico di gatti gattari e gattare, una figura poco raccontata, dal tempo di James Herriot e di Creature grandi e piccole.

Questo articolo è uscito sul numero 1393 di Internazionale. Compra questo numero | Abbonati

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