09 novembre 2012 11:00

Cercasi statista (ma basterebbe un governante) per un paese afflitto da lieve ma conclamato disturbo di dipendenza da tecnici ed emotivamente abbandonato a se stesso. Condizioni, modalità e candidati tutti da esaminare.

In un processo elettorale caotico ed emotivo, fatto di primarie, candidature, leggi elettorali e altre strade che portano a poltrone e sedie, le donne del Pd (Anna Finocchiaro) parlano di un “dialogo interrotto”, mentre uomini dell’Udc (Pierferdinando Casini) parlano di una legge “work in progress” ma sembrano incapaci di reagire di fronte a “reazioni di facciata e altre di sostanza”.

E così, mentre l’America riesce in poco più di cinque ore a votare, contare ed eleggere un nuovo presidente, l’Italia si sveglia la mattina del giorno dopo ancora nel lettone di Putin, con un mal di testa ricorrente chiamato legge elettorale all’italiana: caotica, rumorosa, confusa e tutt’altro che chiara.

Anche l’osservatore più attento potrebbe trovarsi in difficoltà nel rintracciare un filo logico tra tanti numeri del

Porcellum, in una dinamica politica che esiste già in altri paesi ma qui somiglia sempre di più al gioco delle tre carte, dove le scelte sono chiare ma cambiano tutti i giorni.

Nonostante i vari tentativi nel diventare un po’ francese, poi statunitense e perfino spagnola, la legge elettorale rimane puramente italiana. Per una maggior concretezza si poteva ipotizzare di adottare il neonato modello israeliano, dove l’attuale (e probabilmente anche futuro) premier sogna le elezioni di notte e al risveglio fissa la data sognata, disegna piani e unioni politiche, ora e luogo per la festa della sua prevista vittoria, ancora prima di bere il caffè.

Un leader politico che volesse seguire il processo elettorale italiano con grande fatica riuscirà a seguirne trame, crisi di coppia e turbolenze emotive che caratterizzano il gran ballo in maschera di questa legge elettorale.

E mancano ancora molti giorni (quanti? Non si sa) di irrequietezza politica, complicate da anti-politica, primarie, secondarie, leggi per ogni poltrona e una poltrona per ogni legge. In questo brain storming elettorale, non sarebbe il caso di inserire una nuova legge per far entrare in vigore il silenzio elettorale da subito?

Negli Stati Uniti il presidente Obama per celebrare la vittoria ha lanciato un tweet con una foto scattata mesi fa abbracciato alla sua unica donna. Quale sarà la foto icona delle prossime elezioni politiche italiane?

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it