È stato il temporale più forte degli ultimi vent’anni. Pozzanghere ovunque. Traffico impazzito. Auto sommerse dall’acqua e gente costretta a rimanere a casa per evitare le strade trasformate in torrenti. Il primo ministro, tra il conflitto con i curdi nel nord, le manifestazioni sunnite nell’ovest e quelle sciiite nel sud, se l’è presa con la pioggia. Attorniato dalle sue guardie del corpo è andato a seguire lo scandalo.
“La pioggia dimostra la corruzione che c’è stata nello spendere miliardi di dollari per rifare le strade e le fogne di Baghdad”, ha detto.
Un mio amico regista di documentari ha accantonato il suo progetto sulla vita di un milione di vedove irachene che vivono in miseria per andare a filmare
Lo scandalo.
“Guarda la faccia di questo piccolo eroe”, mi dice indicandomi un bambino di quattro anni che guida sua nonna attraverso le pozzanghere fino all’ospedale. “Voglio finire il mio film con questa immagine e i ringraziamenti al primo ministro e al governatore di Baghdad”.
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