Io e mio marito siamo sposati da più di trent’anni, e tutti e due poco più che cinquantenni. Ci hanno cresciuto con l’idea che per il sesso bisognava aspettare di sposarsi – si parla dei primi anni ‘80 – e così abbiamo fatto. La prima notte di nozze fu abbastanza deludente, perché nessuno dei due aveva la minima esperienza. Lui venne, io no. Entrambi pensammo che il problema ce l’avessi io, perché in fin dei conti lui a venire ci riusciva, no? Entrambi siamo stati cresciuti nella convinzione che il sesso fosse una cosa che l’uomo riceveva dalla donna, che per le donne raggiungere l’orgasmo fosse difficile, e che nessuna donna desiderasse il sesso tanto quanto un uomo. Abbiamo letto libri, siamo andati da un consulente di coppia, eppure non è cambiato niente. Il tutto è andato avanti per una ventina d’anni. Lui è un uomo fantastico – spiritoso, leale, fedele, bravissimo come padre – per cui ho sempre dato per scontato che a far schifo a letto fossi io, e per fortuna c’era lui che mi sopportava.

Poi qualche tempo fa mi è capitato in mano un vibratore. O. MIO. DIO. Non ho proprio niente che non va! Anzi, sono arrivata a pensare che probabilmente ho perfino una libido più intensa della sua. Ma nemmeno dopo queste scoperte sulla mia sessualità siamo riusciti a trovare il modo di farmi avere un orgasmo quando stiamo insieme. Ho proposto un po’ di giochetti soft, ma a lui non interessano. Il mio sospetto è che siamo semplicemente incompatibili, cosa che mi ha reso una detrattrice piuttosto accesa delle idiozie sul sesso solo da sposati, con grande costernazione di mio marito.

A lui sembra così tenero che nessuno dei due abbia mai fatto sesso con nessun altro. Immagino che a questo punto il mio dilemma ti sia chiaro. Non ci siamo mai traditi, e l’idea di farlo non piace a nessuno dei due. A lui so per certo di no. E anche se a me intriga, non penso che reggerei le menzogne e i sotterfugi necessari per farlo alle sue spalle. Oltretutto viviamo in una cittadina di provincia, dove avere un amante con discrezione sarebbe quasi impossibile. Non è che voglio chiedere il divorzio, perché vorrebbe dire perdere tutto ciò che abbiamo costruito insieme, che non è poco. Ma se penso che in vita mia potrei non fare mai del sesso decente, proprio non lo reggo. Tu cosa faresti?

–Bored In Bed For An Unbearably Long Time

Che cosa farei io? Io tradirei, BIBFAULT. E siccome nessuno mi garantisce che sessualmente scatterebbe la scintilla con il primo che mi scopo oltre a mio marito – o con il secondo, o con il terzo, o con il quarto – continuerei bellamente a scoparmene altri finché non ne trovo uno spettacolare a letto (nota bene: anche se “spettacolare a letto” può sembrare una specie di criterio oggettivo, in realtà corrisponde a un’esperienza altamente soggettiva e personale. Quello che per qualcuno è un partner sessualmente “spettacolare”, per qualcun altro può essere un partner sessuale da “meh” a “traumatizzante”. Se quindi BIBFAULT e suo marito non sono – chiaramente ben assortiti, di sicuro per lui esistono combinazioni migliori, e lo stesso vale per lei.

Non ti sto dicendo cosa fare, BIBFAULT, mi limito a rispondere alla tua domanda: “Tu cosa faresti?”. Se fossi nei tuoi panni, se avessi subìto tre decenni di sesso soggettivamente schifoso, se all’orizzonte intravedessi l’ipotesi di finire sottoterra senza mai aver conosciuto del sesso da “bello” a “fantastico” (nemmeno una volta!), tradirei mio marito anche se fossimo sposati da trent’anni. Lo avrei già tradito una decina o una ventina d’anni fa, probabilmente a scadenze regolari (avrei anche fatto causa a tutti i consulenti di coppia che non sono riusciti a consigliarmi un vibratore quando gli ho confessato i miei problemi a raggiungere l’orgasmo).

Ma stiamo parlando di me, BIBFAULT. Tu cosa dovresti fare? Questo davvero non te lo posso dire. Non è vero. Potrei dirtelo. Dire alla gente cosa deve fare è più o meno il mio cazzo di lavoro. Ma in tutta sincerità non so cosa dovresti fare tu. Dici che l’idea di tradire non ti piace, e sarei quasi tentato di crederti (non mi avresti scritto, se in una certa misura l’idea di tradire e/o chiedere il permesso di tradire non ti piacesse).

Oltretutto, tradire sarebbe logisticamente complicato, considerata la tua situazione, e metterebbe a repentaglio tutto ciò che c’è fra te e tuo marito, un uomo che ami davvero. Perciò io non ti dirò di tradire.

Ma ti dirò questo: potrebbe risultarti più facile non tradire – non metterti attivamente a cercare sesso con altri uomini, non cogliere al volo la prima possibilità di tradire che ti si para davanti – se ti dai il permesso di tradire qualora si presenti l’occasione di farlo in modo discreto e mantenendo i sotterfugi al minimo. Pensare che non succederà mai, che non farai mai del sesso decente, significa vivere nella disperazione, la disperazione non fa bene né agli individui, né ai matrimoni. Pensare invece che potrebbe succedere – ma solo se i pianeti si allineano alla perfezione: sei fuori città, è una persona di cui ti fidi, non devi mentire apertamente – significa nutrire una speranza, e la speranza fa bene sia agli individui sia ai matrimoni.

E sapere di poter tradire quando si presenta l’occasione giusta ti renderà più facile resistere alla tentazione di farlo, in modo avventato, quando a presentarsi sarà l’occasione sbagliata.

(Traduzione di Matteo Colombo)

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