Sono un maschio di 26 anni. Ho avuto una storiella con una stupenda ragazza bisessuale, a cui ho rivelato le fantasie che ho da sempre sugli uomini. Lei mi ha detto che potrei essere bisessuale, e un sacco di cose hanno cominciato a quadrare. Io allora, da bravo idiota, l’ho detto ai miei genitori. Loro non ci credono che sono bisessuale, anche se mio padre è una donna trans. Non sono mai stato particolarmente mascolino, e a sentire loro confonderei il fatto di essere bisessuale con quello. Ci sono giorni in cui non provo il minimo desiderio di fare sesso con gli uomini e il pensiero di aver fatto coming out mi fa sentire stupido. Ho paura c’entri ciò che provo nei confronti di mio padre. Eppure ho fatto cose con dei maschi online, su Gaydar e siti del genere, e mi è piaciuto un sacco. Ma allora sono bisessuale o no? E la cosa ha una qualche importanza? Sono stato stupido a dirlo ai miei? Vivo in una zona di campagna, lontano dalla comunità lgbt, ma a breve ho in programma un weekend in città. Andrò in giro per bar gay, nella speranza, se almeno riesco a baciare un ragazzo, di chiarirmi un po’ le idee.
–Can’t Retract And Panicked
Certi giorni nemmeno io provo il desiderio di fare sesso con gli uomini — che tu ci creda o no — ma non per questo sono meno gay. E al mondo ci sono un sacco di uomini apertamente bisessuali il cui padre non è una donna trans, CRAP, perciò direi che possiamo mettere da parte sia il problema “disinteresse intermittente per il cazzo” che il problema “genitore trans”. Ma allora che succede? Il tuo è un grave caso di una cosa poco discussa: il rimorso da coming out. Appena uno fa coming out, gli piove addosso tutto il brutto — genitori che reagiscono alla cazzo, per esempio, anche quelli meno titolati a farlo — mentre il bello deve ancora arrivare. Niente panico, porta pazienza, vai a succhiare qualche cazzo e vedi come ti senti. La bisessualità è un fatto identitario, non un tatuaggio sulla fronte, e se per te non va bene — se non è quello che sei — puoi tranquillamente fare retromarcia verso l’eterosessualità.
(Traduzione di Matteo Colombo)
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it