Alessandro Leogrande

Giornalista e scrittore (1977-2017). Tra i suoi libri Il naufragio (Feltrinelli 2011), Fumo sulla città (Fandango 2013), La frontiera (Feltrinelli 2015).

Cosa ci lascia Alessandro Leogrande

Bisognerà ripensare alla profondità della sua esperienza intellettuale e umana – così intensa e larga, in così pochi anni. Leggi

I migranti che la Norvegia non vuole più

Meno domande d’asilo accolte, più rimpatri, un centro in cui rinchiudere chi è senza documenti. I populisti e la destra al governo vogliono rivedere il sistema d’accoglienza nel paese. Leggi

Nuovi cittadini nel mondo del lavoro

Il dibattito in Italia sulla riforma della cittadinanza è la cartina al tornasole di resistenze culturali e politiche molto radicate e profonde. Leggi

Prove tecniche di revisionismo in Argentina

Confrontarsi con gli anni della dittatura è stato doloroso. Ma il presidente Macri sta provando a frenare il lavoro fatto finora. Leggi

Viaggio nella zona grigia che ha portato all’omicidio di Fermo

Da viale XX settembre, il lungo stradone che costeggia il centro storico di Fermo, è possibile scorgere uno dei panorami più belli dell’Italia centrale. Qui il pomeriggio del 5 luglio del 2016 un ultrà della Fermana, Amedeo Mancini, ha sferrato il pugno che ha ucciso un profugo nigeriano di 36 anni, Emmanuel Chidi Nnamdi. Mancini ha patteggiato quattro anni ai domiciliari, e nella cittadina marchigiana nascono nuove iniziative per l’accoglienza dei profughi. Leggi

I braccianti di Rignano sono morti per colpa del caporalato

I due braccianti maliani morti nell’incendio del gran ghetto sorto tra Rignano e San Severo sono parenti stretti dei braccianti morti in questi anni nei campi di Puglia. Morti di fatica, di freddo, di caldo. Un rosario di morti che serve a comprendere quanto sia estesa non solo in Puglia, non solo nel sud Italia, la rete del caporalato, unica forma di intermediazione di manodopera in alcuni importanti settori dell’agricoltura. Leggi

Cosa resta delle battaglie di Marco Pannella

Per interpretare le scissioni e le diatribe interne al mondo dei radicali, a meno di un anno dalla morte di Pannella, può risultare utile leggere due libri usciti di recente, uno di Giovanni Negri e l’altro di Diego Galli. Più ancora che nei resoconti di cronaca, è nei tentativi di interpretare la lingua, la strategia politica, l’impatto sulla società e sulla cultura nostrane del leader scomparso che è possibile intravedere qualche spiraglio. Leggi

Cos’è il Plan Condor e perché è finito sotto processo in Italia

Dopo due anni di udienze si è chiuso a Roma il processo contro il Plan Condor, che ha visto imputati 33 civili e militari cileni, uruguaiani, boliviani e peruviani responsabili della repressione totalitaria e del “terrorismo di stato” nei rispettivi paesi, negli anni settanta del novecento. Un processo che non ripercorre solo la storia recente dell’America Latina, ma che rilancia anche il dibattito sull’assenza del reato di tortura in Italia. Leggi

Gli scandali romani svelano le fragilità dei cinquestelle 

Quando Beppe Grillo, preso atto che Virginia Raggi “si è fidata delle persone più sbagliate del mondo”, ha annunciato un nuove codice etico per il Movimento 5 stelle, ha deciso di fatto l’ingresso del suo movimento in una nuova fase. Leggi

Il referendum è una delle tre partite perse da Matteo Renzi

La vittoria schiacciante del no al referendum sulla riforma costituzionale porta alla luce un evidente limite politico di Matteo Renzi, in realtà riscontrabile da quando è diventato primo ministro e, ancor prima, fin da quando è stato eletto segretario del Partito democratico. Leggi

Il successo di Donald Trump era stato già previsto da Philip Roth

Fa uno strano effetto rileggere Il complotto contro l’America in queste ore. Non è certo il miglior romanzo di Philip Roth, eppure coglie almeno due aspetti decisivi su cui riflettere (anche in relazione alle elezioni del 2016): il ritorno dell’isolazionismo degli Stati Uniti e la fragilità delle istituzioni democratiche. Leggi

Per capire la crisi dei call center in Italia bisogna andare in Albania

Il colosso dei call center Almaviva annuncia l’esubero di 2.500 lavoratori tra Roma e Napoli, e gli stessi sindacati Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom stimano che “se non risolve la questione entro breve, nel giro di qualche mese ci saranno 70-80mila posti a rischio”. Leggi

La morte dell’operaio a Piacenza è ancora poco chiara

Il 21 ottobre a Roma, al termine dello sciopero indetto dal sindacato Unione sindacale di base (Usb), piazza San Giovanni è stata trasformata in “piazza Abd Elsalam. Operaio ucciso mentre lottava per i diritti di tutti”. Così era scritto a stampatello su molti dei cartelli affissi ai lampioni sotto la grande basilica. Leggi

Cosa non torna sulla morte dell’operaio a Piacenza

Per capire gli eventi che hanno portato alla morte di Abd Elsalam Ahmed Eldanf, travolto da un camion durante un picchetto davanti a uno dei centri logistici della multinazionale Gls il 14 settembre scorso a Piacenza, bisogna ricostruire il contesto. Leggi

Il no di Virginia Raggi alle Olimpiadi è un segno di debolezza

Ci sono argomentazioni molto forti che spingono a pensare che le Olimpiadi non siano esattamente un buon affare per le città che le organizzano. Ma il rifiuto puro e semplice della sindaca di Roma finisce per mostrare le profonde debolezze politiche del Movimento 5 stelle. Leggi

Matera è una capitale della cultura in cerca di se stessa

Non più “vergogna”, i Sassi di Matera sono da almeno un ventennio davanti a un bivio: essere un semplice “oggetto” di promozione turistica o tornare a essere “luogo di vita”, nel senso più pieno che possiamo dare a una simile espressione.  Leggi

Lo sfruttamento nei campi è la regola e non l’eccezione

Fino a sette o otto anni fa, girando per la Puglia, era facile sentirsi dire che il caporalato non esiste. O che, se proprio esiste, riguarda poche “mele marce”. Questa tesi negazionista è stata smentita dai fatti. Non solo il caporalato esiste, ma controlla ogni anno decine di migliaia di braccia in tutta Italia. Leggi

La questione meridionale non è mai finita

La questione meridionale è stata sempre l’altra faccia della storia unitaria e, negli ultimi decenni, della storia repubblicana. Ma da almeno un ventennio si assiste alla progressiva scomparsa della parola “sud” dalle agende dei governi. Anche per il premier Matteo Renzi tale parola evoca un certo fastidio: una sorta di cubo di Rubik irrisolvibile che è meglio riporre nel cassetto. Leggi

Due incognite sul futuro dell’Ilva

Il 20 ottobre prossimo comincerà a Taranto il processo in cui sono imputati non solo i Riva e i massimi dirigenti del più grande stabilimento siderurgico italiano, l’Ilva, ma anche i rappresentanti politici e istituzionali che negli ultimi anni, secondo la procura, non si sono opposti al disastro ambientale.  Leggi

Tirana underground

Al culmine della paranoia per l’invasione da parte di un imprecisato nemico straniero, l’Albania comunista degli anni settanta si riempì di centinaia di migliaia di bunker. Furono costruiti con l’aiuto della Cina, ai bordi delle periferie cittadine, lungo le strade e i sentieri di campagna, nei villaggi di montagna e in quelli di pianura, vicini alla costa adriatica. Leggi

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