Thunberg e alcuni attivisti sami bloccano l’ingresso della sede del gigante pubblico dell’energia Statkraft a Oslo (Emilie Holtet, Ntb)

Il 12 ottobre l’attivista per il clima svedese Greta Thunberg ha partecipato a un’iniziativa di protesta degli indigeni sami a Oslo, in Norvegia, contro alcune turbine eoliche dichiarate illegali due anni fa, ma ancora in funzione.

L’11 ottobre 2021 la corte suprema norvegese aveva stabilito che due parchi eolici costruiti nella penisola di Fosen, nell’ovest del paese, su terreni usati dai sami per allevare le renne erano illegali perché violavano i diritti del popolo indigeno, garantiti dalle Nazioni Unite.

Due anni dopo le 151 turbine sono ancora in funzione.

L’11 ottobre, in occasione del secondo anniversario della sentenza, decine di attivisti per l’ambiente e di indigeni sami hanno lanciato alcune azioni di protesta nella capitale norvegese per chiedere lo smantellamento delle turbine.

Il 12 ottobre, insieme a Thunberg, hanno bloccato l’ingresso della sede del gigante pubblico dell’energia Statkraft, che gestisce ottanta delle 151 turbine della penisola di Fosen.

“È importante mostrare solidarietà quando ci sono violazioni dei diritti umani, in particolare ai danni dei sami in Scandinavia”, ha dichiarato Greta Thunberg all’Afp l’11 ottobre davanti al tribunale di Malmö, in Svezia, dov’è stata multata per aver partecipato a un’altra iniziativa di blocco.

La mattina del 12 ottobre l’attivista svedese si è seduta in terra insieme ad alcuni attivisti con abiti tradizionali davanti a un lavvo (tenda sami) allestito davanti all’ingresso della Statkraft.

“Greta Thunberg è un’importante alleata della nostra causa”, ha dichiarato l’artista e attivista sami Ella Marie Haetta Isaksen.

La mediazione del governo

La corte suprema aveva stabilito che i permessi concessi per installare le turbine eoliche non sono validi, ma non si era pronunciata sul futuro dei parchi.

Il governo norvegese ha presentato le sue scuse alle comunità sami danneggiate, riconoscendo che sono stati violati i loro diritti, e ha avviato una mediazione per cercare di conciliare allevamento e parchi eolici.

L’11 ottobre il ministro del petrolio e dell’energia Terje Aasland ha affermato che “lo smantellamento di tutte le turbine eoliche della penisola di Fosen, come chiedono i manifestanti, non è auspicabile né probabile”.

Il caso è importante anche perché può costituire un precedente per altri progetti su terreni tradizionalmente usati dai sami.

Considerata l’ultima popolazione indigena d’Europa, i sami sono circa centomila persone sparse tra Norvegia, Svezia, Finlandia e Russia, che vivono principalmente di pesca e allevamento di renne.