Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj. (Handout, Ukrainian Presidential Press Service)

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj ha annunciato il 5 novembre l’apertura di un’inchiesta sulla morte di una ventina di soldati ucraini, colpiti da un missile russo nella regione di Zaporižžja, nel sudest del paese. Lo stesso giorno Zelenskyj ha respinto l’ipotesi di avviare dei negoziati di pace con Mosca.

Secondo alcuni mezzi d’informazione ucraini, i soldati stavano partecipando, vicino alla linea del fronte, a una cerimonia per l’assegnazione di alcuni riconoscimenti.

Secondo il quotidiano online Ukraïnska Pravda, sono morti circa venti membri di una brigata d’assalto.

“La strage poteva essere evitata”, ha affermato Zelenskyj in un videomessaggio.

L’esercito ucraino ha confermato che alcuni soldati sono rimasti uccisi, senza fornire cifre precise.

“Le forze armate russe hanno sparato un missile Iskander-M contro il personale della 128ª brigata d’assalto da montagna”, ha affermato l’esercito ucraino in un comunicato.

Un soldato ucraino ha scritto sui social network che ventidue membri della brigata sono rimasti uccisi mentre partecipavano a una cerimonia.

Il ministero della difesa russo ha confermato di aver inflitto pesanti perdite a un’unità ucraina nella regione di Zaporižžja.

Guerra di logoramento

Intervistato dall’emittente televisiva statunitense Nbc, Zelenskyj ha detto di non essere disposto a dialogare con la Russia finché Mosca non ritirerà le sue truppe dall’Ucraina.

“Washington sa bene che non sono pronto a parlare con i terroristi russi, perché la loro parola non vale niente”, ha dichiarato.

Nei giorni scorsi alcuni mezzi d’informazione esteri avevano riferito di colloqui tra rappresentanti di Kiev e funzionari statunitensi ed europei sull’eventualità di avviare dei negoziati con Mosca.

Un comandante ucraino aveva invece affermato che gli eserciti di Kiev e Mosca sono ormai impantanati in una guerra di logoramento.

Zelenskyj ha ammesso che “è un momento difficile del conflitto”, negando però una situazione di stallo: “Non è un segreto che le forze di Mosca hanno il controllo dei cieli. Finché non avremo una difesa aerea, è impossibile avanzare rapidamente”.

La linea del fronte, lunga più di mille chilometri, è ormai pressoché invariata da quasi un anno, nonostante la controffensiva che l’Ucraina sta conducendo da giugno nell’est e nel sud del paese.

Il 4 novembre l’esercito di Kiev ha colpito con dei missili a lungo raggio un cantiere navale russo sulla costa orientale della penisola della Crimea, annessa dalla Russia nel 2014.

Le autorità russe hanno ammesso che il missile ha danneggiato una nave e una banchina.

“La sera del 4 novembre le forze armate ucraine hanno colpito le infrastrutture marittime e portuali del cantiere navale Zaliv, nella città di Kerč”, ha affermato l’esercito di Kiev.