Una commemorazione di Aleksej Navalnyj davanti all’ambasciata russa a Bucarest, in Romania, il 18 febbraio 2024. (Daniel Mihailescu, Afp)

Il 19 febbraio Julija Navalnaja, la vedova di Aleksej Navalnyj, ha promesso, tre giorni dopo la morte del marito in una prigione russa, di portare avanti le sue battaglie contro il presidente Vladimir Putin.

“Tre giorni fa Vladimir Putin ha ucciso mio marito, Aleksej Navalnyj, padre dei miei figli”, ha affermato in un video pubblicato il 19 febbraio. “L’ha fatto per uccidere la nostra speranza, la nostra libertà, il nostro futuro”.

Navalnaja, che il 19 febbraio ha incontrato a Bruxelles il capo della diplomazia europea Josep Borrell e i ministri degli esteri degli stati dell’Unione europea, ha aggiunto che il suo team scoprirà “tutti i dettagli di questo crimine”.

Il principale avversario di Putin è morto il 16 febbraio a 47 anni in una prigione del circondario autonomo Jamalo-Nenets, nell’Artico russo, dove stava scontando una condanna a diciannove anni.

Negato l’accesso al corpo

Il 19 febbraio le autorità hanno negato ai familiari, per il terzo giorno consecutivo, l’accesso al corpo di Navalnyj, ha affermato il suo team, che accusa il Cremlino di averlo ucciso e di cercare ora di coprire l’omicidio.

Il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov si è limitato a dichiarare che è in corso un’indagine.

Secondo i Servizi carcerari russi (Fsin), Navalnyj è morto a causa di un “malore improvviso dopo una passeggiata”.

Navalnyj era stato arrestato all’inizo del 2021 al rientro in Russia dopo essere sopravvissuto a un tentativo di avvelenamento.

Putin, che non ha mai fatto il nome di Navalnyj in pubblico, non ha commentato la sua morte, che arriva un mese prima delle elezioni presidenziali, il cui esito è scontato.

Convocato l’ambasciatore a Berlino

La morte di Navalnyj ha però suscitato forti emozioni in Russia e nel resto del mondo. Molti leader occidentali hanno accusato Mosca di essere responsabile della sua morte.

Il 19 febbraio il ministero degli esteri tedesco ha convocato l’ambasciatore russo, chiedendo “il rilascio di tutti i prigionieri politici”.

“In assenza di informazioni certe, le affermazioni dei leader occidentali sono inammissibili”, ha affermato il Cremlino.

In Russia i tentativi di rendere omaggio a Navalnyj sono stati repressi dalle forze di sicurezza. Centinaia di persone che volevano deporre fiori e candele sono state arrestate.