Almeno quattordici persone sono morte nella notte tra l’8 e il 9 settembre in alcuni raid attribuiti a Israele contro siti militari nel centro-ovest della Siria, ha affermato l’agenzia siriana Sana.

Secondo l’ong Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh), le vittime sono invece diciotto, tra cui otto combattenti siriani. Anche l’ong ha attribuito gli attacchi a Israele.

Contattato dall’Afp, l’esercito israeliano ha affermato di non voler “commentare informazioni pubblicate da mezzi d’informazione stranieri”.

Dall’inizio della guerra civile siriana nel 2011, Israele ha effettuato centinaia di attacchi contro le forze del presidente Bashar al Assad e i gruppi filoiraniani che lo sostengono.

“Il numero dei martiri prodotti dall’aggressione israeliana vicino a Masyaf è salito a quattordici”, ha dichiarato il direttore di un ospedale della zona, citato dalla Sana.

Secondo il capo dell’Osdh, Rami Abdel Rahman, si è trattato di “uno dei raid più violenti” condotti dall’aviazione israeliana in Siria. “Gli attacchi hanno preso di mira il centro di ricerca scientifica di Mesyaf e alcuni siti nei dintorni”, ha dichiarato all’Afp. “Nel centro, dove lavorano esperti iraniani, si producono armi, tra cui missili di precisione e droni”.

L’agenzia Sana ha invece affermato che “a partire dalle 23.20 dell’8 settembre il nemico israeliano ha preso di mira una serie di siti militari nel centro della Siria”.

“Le difese aeree siriane hanno abbattuto alcuni missili”, ha aggiunto, citando fonti militari.

“Attacco criminale”

I raid israeliani in Siria si sono intensificati dopo l’inizio della guerra tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza.

Israele non fornisce informazioni sugli attacchi, ma ha affermato in varie occasioni che non avrebbe permesso all’Iran di aumentare la sua influenza in Siria.

Ad aprile Israele ha colpito il consolato iraniano a Damasco, uccidendo alcuni alti funzionari e causando forti tensioni nella regione.

Il 9 settembre il ministero degli esteri iraniano ha denunciato “un attacco criminale”.