La giustizia boliviana ha aperto un’inchiesta contro l’ex presidente Evo Morales, accusato di aver stuprato una minorenne, con la quale avrebbe avuto una figlia, ha affermato il 3 ottobre il ministro della giustizia César Siles. I fatti risalgono al 2016, durante il terzo mandato di Morales.

“Siamo venuti a conoscenza di un grave crimine rimasto impunito: lo stupro di una ragazza di 15 o 16 anni”, ha dichiarato alla stampa Siles.

“In seguito allo stupro la ragazza ha dato alla luce una figlia, e il padre, come dimostra il certificato di nascita, è il signor Evo Morales”, ha aggiunto il ministro, precisando che è stata aperta un’inchiesta.

Negli ultimi mesi l’ex presidente, in aperto conflitto con il suo successore Luis Arce in vista delle presidenziali dell’agosto 2025, è finito più volte nel mirino della giustizia.

Il 2 ottobre una giudice di Santa Cruz, nell’est del paese, aveva però revocato un mandato d’arresto per Morales. In base ad alcuni estratti pubblicati sui giornali, il mandato d’arresto riguardava una relazione dell’ex presidente, 64 anni, con una ragazza di 15 anni, dalla quale aveva avuto una figlia.

Il ministero della giustizia non ha fornito altri dettagli sulla nuova inchiesta.

Senza menzionare esplicitamente il caso, Morales ha affermato sul social network X: “Non sono sorpreso né preoccupato. Tutti i governi neoliberisti, compreso quello attuale, mi hanno minacciato, perseguitato e imprigionato”.

Morales è stato presidente dal 2006 al 2019. Poi, accusato di brogli elettorali, è stato costretto a dimettersi e ha lasciato il paese, prima di tornare per sostenere la candidatura di Arce, suo compagno di partito e suo ex ministro dell’economia.

I due leader sono ora ai ferri corti per ottenere la candidatura del Movimento per il socialismo (Mas, sinistra) per le presidenziali del 2025.

Morales, sostenuto da una parte del Mas, punta infatti a candidarsi ignorando un divieto della giustizia.

Il suo ex ministro dell’interno Carlos Romero ha affermato questa settimana che il governo ha avviato cinque diversi procedimenti giudiziari contro Morales, che vive sotto la protezione dei contadini nativi nella provincia di Chapare, nel centro del paese.

Il mese scorso Morales aveva guidato una “marcia per salvare la Bolivia” di 190 chilometri dagli altipiani alla capitale La Paz per protestare contro la crisi economica e la corruzione del governo.