Il 16 gennaio il ministero della salute di Hamas ha affermato che 81 persone sono morte negli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza nelle ultime ventiquattr’ore, durante le quali è stato annunciato un accordo di tregua, che dovrebbe entrare in vigore il 19 gennaio.
In attesa dell’approvazione del governo israeliano, l’accordo non è ancora ufficiale. Inoltre, il 16 gennaio Israele ha accusato Hamas di non voler rispettare “tutti gli elementi dell’accordo”, un’affermazione che il gruppo palestinese ha smentito.
La prima fase dell’accordo, che durerà sei settimane, prevede una tregua a partire dal 19 gennaio, la liberazione di trentatré ostaggi israeliani in cambio di un migliaio di prigionieri palestinesi, l’aumento degli aiuti umanitari e il ritiro dell’esercito israeliano dalle aree densamente popolate.
La seconda fase prevede il rilascio degli ultimi ostaggi e il ritiro completo dell’esercito israeliano, mentre la terza prevede la ricostruzione della Striscia di Gaza e la restituzione dei corpi degli ostaggi morti in prigionia.
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Secondo l’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, Hamas ha fatto marcia indietro su alcuni elementi dell’accordo “per ottenere concessioni dell’ultimo minuto”. Un alto funzionario di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha respinto quest’accusa, ribadendo che il gruppo è pronto a rispettare l’accordo nella sua interezza.
Contemporaneamente l’esercito israeliano ha portato avanti la sua offensiva nella Striscia di Gaza. Secondo la difesa civile del territorio, 73 persone sono state uccise dopo l’annuncio della tregua, avvenuto la sera del 15 gennaio.
Il raggiungimento di un accordo è stato annunciato dal Qatar e dagli Stati Uniti, i paesi che insieme all’Egitto hanno condotto la mediazione.
La notizia è stata accolta con favore da molti governi e organizzazioni internazionali, e migliaia di abitanti della Striscia di Gaza sono scesi in strada a festeggiare.
Nella notte tra il 15 e il 16 gennaio l’ufficio di Netanyahu ha affermato che “gli ultimi dettagli devono ancora essere definiti”, ma ha ringraziato Joe Biden e Donald Trump per l’intesa sulla liberazione degli ostaggi.
Mentre il presidente israeliano Isaac Herzog ha definito l’accordo una “buona scelta, necessaria per riportare a casa gli ostaggi”, il ministro delle finanze di estrema destra Bezalel Smotrich l’ha definito “pericoloso”, confermando il voto contrario dei ministri del suo partito.
Secondo le autorità di Hamas, l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza ha causato finora la morte di 46.788 persone. L’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre ha invece causato almeno 1.210 vittime in Israele, secondo un conteggio dell’Afp basato sugli ultimi dati israeliani disponibili.