Il 16 gennaio si sono concluse le operazioni di soccorso in una miniera d’oro illegale in Sudafrica, dove dall’inizio della settimana sono stati riportati in superficie 78 corpi e 246 minatori illegali, ha riferito una squadra dell’Afp presente sul posto.
Nella mattinata del 16 gennaio è stata effettuata un’ultima discesa nella miniera per verificare, con l’aiuto di una videocamera e di un microfono, che non ci fosse più nessuno nelle gallerie sotterranee che partono dal pozzo numero 11 della miniera di Stilfontein, circa 150 chilometri a sudovest di Johannesburg.
“Non abbiamo visto né sentito nessuno”, ha dichiarato ai giornalisti Mannas Fourie, capo dell’azienda responsabile dei soccorsi.
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Di fronte alle accuse alle autorità sudafricane di essere responsabili della morte degli “zama zama”, come sono chiamati i minatori illegali in Sudafrica, il capo della polizia della provincia del Nordovest, Patrick Asaneng, ha invitato a “evitare inutili speculazioni in questa fase”.
“Tra i minatori arrestati, nove sono stati ricoverati in ospedale”, ha affermato Athlenda Mathe, portavoce della polizia nazionale.
“Solo due delle vittime sono state identificate finora, perché la maggior parte non aveva i documenti”, ha aggiunto, precisando che in alcuni casi sono stati trovati corpi “in avanzato stato di decomposizione”.
Dall’inizio di un’operazione della polizia contro le attività minerarie illegali, nell’agosto 2024, sono stati arrestati 1.907 lavoratori senza autorizzazione, 1.125 dei quali mozambicani, e sono stati recuperati 87 corpi.
Più di due mesi fa le autorità avevano cominciato a limitare le forniture di cibo e acqua per costringere i minatori a risalire in superficie.
“Non abbiamo mai impedito a nessuno di uscire”, ha dichiarato Mathe il 15 gennaio. “Se avessimo autorizzato le forniture di cibo, acqua e beni di prima necessità, ci saremmo resi complici di attività minerarie illegali che fanno prosperare la criminalità”.
Prima delle restrizioni, venivano fatti arrivare regolarmente cibo e bevande ai minatori che lavoravano a 2,6 chilometri di profondità, generando un’economia informale.