Pasta fresca, condimenti saporiti, olio d’oliva artigianale: il 10 dicembre la cucina italiana è diventata patrimonio culturale immateriale Unesco, una prima mondiale che contribuirà ad aumentare l’attrattività turistica della penisola.
La candidatura italiana, presentata nel 2023, era tra i 68 dossier da esaminare tra il 9 e l’11 dicembre da un comitato dell’agenzia delle Nazioni Unite riunito a New Delhi, in India.
“Questo riconoscimento onora chi siamo e la nostra identità”, ha dichiarato la presidente del consiglio Giorgia Meloni, il cui governo di destra ha anche un ministero delle imprese e del made in Italy.
“Per noi italiani la cucina non è solo cibo o una raccolta di ricette. È molto di più: è cultura, tradizione, lavoro, ricchezza”, ha aggiunto in un comunicato.
“Visione delle donne”
L’Italia è famosa in tutto il mondo per la sua gastronomia, in particolare la pasta, la pizza e il gelato, ma anche per la grande varietà delle specialità regionali, elaborate con ingredienti semplici e locali.
La tradizione della pizza a Napoli faceva già parte della lista del patrimonio culturale immateriale Unesco, come anche il caffè espresso, ma il nuovo riconoscimento ha una portata più ampia, dato che riguarda la cucina italiana nel suo insieme.
Il riconoscimento si differenzia da quello ottenuto nel 2010 dalla Francia, rivale culinaria dell’Italia, per “il pasto gastronomico dei francesi”, composto da quattro portate.
“La cucina italiana è il risultato di una tradizione secolare”, ha dichiarato all’Afp Leonora Saltalippi, 43 anni, comproprietaria della piccola trattoria Da Gildo nel pittoresco quartiere romano di Trastevere.
“È un’eredità che deve molto alla visione delle donne”, ha aggiunto.