Il 15 dicembre il presidente statunitense Donald Trump ha attribuito l’omicidio del regista Rob Reiner, ucciso insieme alla moglie nella loro casa a Los Angeles, al suo “anti-trumpismo furioso”, suscitando reazioni indignate anche nel campo repubblicano.
La morte del regista, autore di vari film di culto, tra cui Harry, ti presento Sally, “è dovuta a quanto pare alla rabbia che provocava negli altri essendo afflitto da una forma incurabile di una malattia mentale conosciuta come sindrome da impazzimento per Trump”, ha affermato il presidente sul suo social network Truth Social.
Quest’ultimo termine è spesso usato dai sostenitori di Trump per definire quella che considerano un’ostilità irrazionale nei suoi confronti, al punto da essere paragonabile a un disturbo mentale.
In realtà la polizia ha escluso un movente politico e annunciato l’arresto di Nick Reiner, figlio del regista con una lunga storia di dipendenze.
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Il presidente ha dichiarato anche che Reiner “faceva impazzire la gente con la sua ossessione furiosa per il presidente Donald J. Trump, con la sua evidente paranoia, che raggiungeva nuove vette mentre l’amministrazione Trump superava tutti gli obiettivi e le aspettative di grandezza, con l’età dell’oro dell’America alle porte, forse come mai prima d’ora”.
Quando il pomeriggio del 15 dicembre la stampa gli ha chiesto alla Casa Bianca se confermasse le sue dichiarazioni, Trump ha attaccato nuovamente il regista.
“Era una persona disturbata, secondo Trump”, ha affermato in terza persona. “Era una persona molto negativa per il nostro paese. Non ero un suo fan, da nessun punto di vista”, ha aggiunto.
Le sue parole hanno suscitato forte indignazione nel mondo politico statunitense.
“La mancanza di empatia e di eleganza nei confronti della famiglia Reiner in questo momento di profondo lutto e dolore è patetica e rivelatrice”, ha dichiarato sul social network X David Axelrod, ex consigliere del presidente democratico Barack Obama e oggi analista politico della Cnn.
“Non conosce la vergogna. È un vero idiota”, ha tuonato Chuck Schumer, leader della minoranza democratica al senato.
Anche il deputato repubblicano Thomas Massie ha contestato le parole di Trump. “A prescindere da quello che si possa pensare di Reiner, le dichiarazioni del presidente su un uomo che è stato appena brutalmente assassinato sono inappropriate e irrispettose”, ha affermato su X.
La deputata repubblicana Marjorie Taylor Greene, una sostenitrice di Trump della prima ora che negli ultimi mesi è entrata in rotta di collusione con lui, ha espresso le sue condoglianze ai familiari delle vittime.
“È una tragedia familiare, non una questione politica”, ha dichiarato su X, riferendosi alle parole di Trump.
“Come un ubriaco in un bar”
Don Bacon, un deputato repubblicano che non si ricandiderà nel 2026, ha dichiarato alla Cnn che si sarebbe aspettato parole simili “da un ubriaco in un bar, non dal presidente degli Stati Uniti”.
“Immagino che la leadership del Partito repubblicano, il vicepresidente e lo staff della Casa Bianca si limiteranno a ignorare le dichiarazioni di Trump, forse perché hanno paura? Ma sfido chiunque a difenderle”, ha affermato Massie su X.
Secondo alcuni giornalisti e opinionisti vicini alla destra, Trump ha perso una buona opportunità per stare zitto.
Dopo aver definito le parole del presidente “deludenti” e “inutili”, l’ex giornalista sportiva Sage Steele, oggi podcaster vicina alla destra, ha affermato che “sono proprio dichiarazioni come queste a far passare in secondo piano tutte le cose buone che Trump sta facendo per l’America”.