Il 23 dicembre il senato italiano ha approvato la legge di bilancio 2026 da circa 22 miliardi di euro. L’approvazione in prima lettura è arrivata con il voto di fiducia al termine di un percorso che ha cambiato il testo approvato dal consiglio dei ministri con al centro la riduzione dal 35 per cento al 33 per cento del terzo scaglione Irpef per i redditi fino 50mila euro, il rifinanziamento del fondo sanitario, il prelievo dal settore bancario e la nuova pace fiscale in 54 rate.

A palazzo Madama durante la discussione in aula ci sono stati momenti di forte tensione tra maggioranza e opposizione. Le misure sulle pensioni in materia di riscatto della laurea e di finestre pensionistiche proposte dalla Lega sono state ritirate dal governo. Marcia indietro anche sugli emendamenti di Fratelli d’Italia che puntavano a reintrodurre la vendita della cannabis light e ad alzare la soglia del contante a 10mila euro. Bloccata anche la riapertura del condono edilizio del 2003 e lo scudo per le imprese con lavoratori sottopagati.

È stato rivisto il pacchetto per le imprese, oggetto di un emendamento omnibus presentato dal governo all’ultimo momento, che aveva suscitato molte critiche da parte dell’opposizione. Particolarmente travagliato anche l’iter della norma sull’oro della Banca d’Italia, approvata alla terza formulazione dopo una trattativa con la Banca centrale europea (Bce).

La manovra passa ora all’esame della camera che dovrà approvarla senza modifiche per evitare una terza lettura che rischierebbe di portare all’esercizio provvisorio. L’aula di Montecitorio dovrebbe cominciare l’esame della legge di bilancio il 28 dicembre per chiudere entro il 30 dicembre.