30 maggio 2017 13:29
  • Due attentati a Baghdad in sole 24 ore. Il primo attacco è avvenuto nel quartiere Karrada, nel centro della capitale, dove un’autobomba davanti a una gelateria ha ucciso circa 15 persone e una ne ha ferite una trentina. Dopo poche ore è avvenuto un secondo attentato nelle vicinanze del ponte Al Shahada, causando otto morti e trenta feriti. Gli attacchi sono stati rivendicati dal gruppo Stato islamico.
  • È morto a 89 anni Manuel Noriega, dittatore di Panama dal 1983 al 1989. Durante la guerra fredda Noriega era stato un alleato chiave di Washington nell’ostacolare l’influenza comunista in America Centrale, ma poi le sue derive autoritarie e i suoi legami con il narcotraffico portarono alla rottura con gli Stati Uniti, che nel 1989 invasero Panama. Noriega si arrese nel 1990: da allora è stato in carcere negli Stati Uniti, in Francia e infine a Panama con le accuse di omicidio, corruzione e appropriazione indebita. Recentemente era agli arresti domiciliari per sottoporsi a un’operazione per la rimozione di un cancro al cervello.
  • In Bangladesh un milione di persone è in fuga dal ciclone Mora. Si tratta di un ciclone tropicale che si muove a una velocità di circa 100 chilometri orari creando un alto rischio inondazioni. Il ciclone ha già toccato la costa meridionale del paese e si appresta a dirigersi verso nord. Porti e aeroporti sono stati chiusi.
  • Primo confronto televisivo tra la prima ministra britannica Theresa May e il leader del partito laburista Jeremy Corbyn, in vista delle elezioni dell’8 giugno. Dopo il rifiuto di May di un dibattito faccia a faccia, i due candidati sono stati sottoposti su Sky News a due interviste separate condotte dal giornalista Jeremy Paxman, con domande dal pubblico. Il successo di Corbyn durante il dibattito televisivo e i nuovi sondaggi – che ora danno sette punti di vantaggio per i conservatori, contro i venti di un mese fa – riaprono la corsa per Downing street.
  • Continuano nelle Filippine l’assedio alla città di Marawi, sull’isola di Mindanao. L’esercito ha annunciato di aver ucciso dei combattenti malesiani, indonesiani e arabi affiliati al gruppo Stato islamico (Is) che progettavano di bruciare per intero la città. I militari filippini continuano a setacciare Marawi casa dopo casa per assicurarsi che non ci siano infiltrati. La conquista di una regione delle Filippine rappresenterebbe un grande successo per l’Is nel sudest asiatico. Dall’inizio degli scontri, una settimana fa, il presidente Rodrigo Duterte ha già imposto la legge marziale fino a metà luglio.

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