09 maggio 2017 13:00
  • L’ex premier francese Manuel Valls ha annunciato che alle elezioni politiche di giugno non vuole candidarsi con il Partito socialista ma con il movimento del nuovo presidente Emmanuel Macron, La République en marche. “I vecchi partiti stanno morendo o sono morti”, ha detto intervistato dalla radio Rtl. La République en marche è il movimento politico creato da Macron sulla base di quello (En marche!) che lo ha portato a vincere le elezioni. Dal movimento, intanto, hanno però fatto sapere che l’investitura di Valls non è automatica.
  • Sono chiuse le urne in Corea del Sud dove si è votato per eleggere il successore della presidente Park Geun-hye, accusata di corruzione, deposta dopo una procedura di impeachment e attualmente in carcere. La campagna elettorale è stata dominata dai temi della disoccupazione e delle diseguaglianze sociali, mentre il dossier nordcoreano è passato in secondo piano. Eppure il favorito per la vittoria, secondo i sondaggi, è Moon Jae-in, un veterano della lotta per i diritti umani, sostenitore della ripresa del dialogo con Pyongyang e dell’opportunità di relazioni “più eque e giuste” con Washington. I primi exit poll confermano il vantaggio di Moon.
  • Il governatore cristiano di Jakarta, in Indonesia, è stato condannato a due anni di carcere per “blasfemia”. L’imputato, Basuki Tjahaja Purnama, era stato processato per aver messo in dubbio l’interpretazione da parte degli ulema di alcuni versetti del Corano. Ad aprile Purnama non ha ottenuto la rielezione: il suo successore sarà il musulmano Anies Baswedan, che entrerà in carica a ottobre. Il governatore è stato portato in un carcere di Jakarta e ha dichiarato che farà appello contro la sentenza.
  • Il presidente palestinese Abu Mazen si è detto pronto a incontrare il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu con la mediazione del nuovo presidente statunitense, Donald Trump. Abu Mazen ha annunciato inoltre che Trump andrà presto nei territori palestinesi. Il presidente ha accettato l’invito palestinese a venire in visita nei Territori e “siamo in attesa del suo arrivo a Betlemme, presto”, ha detto Abu Mazen.
  • Alcuni ominidi primitivi potrebbero aver vissuto in Africa contemporaneamente ai primi esseri umani. È lo scenario ipotizzato da alcuni scienziati dopo aver datato i resti trovati nel 2013 in una grotta a Maropeng, vicino a Johannesburg, in Sudafrica. Secondo le datazioni, i resti di Homo naledi risalgono a 235mila-335mila anni fa. La scoperta, scrive eLife, dimostra che questo ominide primitivo è scomparso di recente, quando già erano apparsi i primi Homo sapiens.

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