L’ong Medici senza frontiere accompagna il festival di Internazionale a Ferrara da ormai dieci edizioni. A piazza Trento e Trieste nel loro spazio sarà possibile incontrare gli operatori umanitari e nei tre giorni del festival si potrà assistere a incontri dedicati ai tanti scenari di crisi in cui Msf opera.
Quest’anno la lente si stringerà sul drammatico esodo di più di mezzo milione di rifugiati rohingya, dalla Birmania al Bangladesh, in un dibattito in programma venerdì 5 ottobre. Due incontri saranno dedicati ad altrettanti conflitti gravi ma al tempo stesso lontani dai riflettori: quello in corso in Yemen, dove le conseguenze indirette di una guerra ormai pluriennale stanno avendo ripercussioni terribili sui civili; e quello in Somalia dove Msf è tornata di recente, dopo essere stata costretta a chiudere tutti i progetti a causa di gravi incidenti di sicurezza. Per finire si parlerà degli attacchi alla solidarietà che arrivano negli ultimi tempi dalla politica, attraverso un dibattito e con il documentario Sorelle d’Italia di Daniele Gaglianone, per cui Msf ha contribuito all’ideazione e realizzazione.
A piazza Trento e Trieste nel tendone che illustra le attività di Msf si parlerà delle attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo o delle nuove epidemie di ebola che hanno colpito quest’anno la Repubblica Democratica del Congo, oltre a visitare la mostra L’ospedale di tutte le guerre di Alessio Mamo, premiato al World press photo 2018, realizzata nell’ospedale di chirurgia ricostruttiva di Msf ad Amman, in Giordania.
Spazio anche a #Umani, la campagna di Msf che celebra il gesto umanitario con un concreto invito alla solidarietà: i partecipanti al festival potranno sperimentare il “circuito delle emozioni”, un percorso immersivo attraverso dolore, rabbia, paura, gioia e speranza.
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