07 settembre 2019 13:38

Le conseguenze dei cambiamenti climatici non possono essere lette solo in chiave ambientale ed economica. Hanno effetti importanti sulle crisi umanitarie in atto e ne creano di nuove. È ormai noto che esiste un legame tra la cattiva qualità e la scarsità d’acqua, la malnutrizione, i conflitti e gli esodi forzati, e che cambiamenti climatici ed emergenze umanitarie sono collegati. Con il riscaldamento globale aumenteranno i disastri naturali come le inondazioni e gli uragani, e s’intensificheranno fenomeni più graduali, come la siccità.

Secondo un recente rapporto presentato alle Nazioni Unite, a subire l’impatto dei cambiamenti climatici sarà soprattutto chi vive in povertà. I paesi non industrializzati sopporteranno circa il 75 per cento dei costi, e questo metterà in pericolo le loro fonti di approvvigionamento. Da tempo le équipe di Medici senza frontiere (Msf) si confrontano con i problemi di salute di centinaia di migliaia di persone che vivono in aree colpite dalla siccità e con poche scorte alimentari, come il Sahel, o messe in ginocchio da disastri naturali, come il Mozambico.

La comunità internazionale è pronta ad affrontare queste gravi conseguenze umanitarie? Se ne parla a Ferrara, durante il festival di Internazionale, il 5 ottobre con Mit Philips, di Msf, Luca Mercalli e Marco Fratoddi. Modera Ilaria Sotis, giornalista Rai.

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