La pandemia complica i soccorsi dopo il tifone nelle Filippine
Il numero dei casi di covid-19 nelle Filippine ha superato la soglia di 12mila e ottocento persone sono morte, ha fatto sapere il ministro della sanità il 15 maggio. La pandemia, inoltre, sta complicando la risposta del governo al tifone Vongfong, che si è abbattuto sulle province orientali il pomeriggio del 14 maggio.
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Circa 200mila persone che vivono nelle zone vicino alla costa o alle montagne devono essere trasferite nei centri di accoglienza perché le loro case rischiano di essere colpite da frane o inondazioni. Ma le regole di distanziamento sociale rendono difficili le operazioni. “È veramente un incubo qui”, ha detto a Cnn Philippines Ben Evardone, il governatore della provincia di Samar orientale. “Il problema è dove ammassare la popolazione assicurandoci che siano mantenute le distanze di sicurezza”. Nei centri di accoglienza si cerca di suddividere le persone in varie stanze e di distribuire le mascherine a tutti gli ospiti.
Il tifone Vongfong è il primo ad aver colpito le Filippine quest’anno. In media nell’arcipelago di settemila isole sono registrati circa venti tifoni all’anno. Secondo le previsioni Vongfong si sta muovendo verso nordovest e dovrebbe colpire Luzon, l’isola più grande del paese, dove si trova la capitale Manila, che resta sotto lockdown.
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