21 maggio 2020 16:05

Per la prima volta in trent’anni cala l’Indice di sviluppo umano

Le Nazioni Unite avvertono che gli effetti della pandemia sull’istruzione, la salute e le condizioni di vita causeranno un calo dell’Indice di sviluppo umano, strumento standard per misurare il benessere dei paesi.

Anche se con risultati minori rispetto alle aspettative, ogni anno veniva fatto un passo avanti, ma quest’anno, per la prima volta dal 1990 non sarà così. Il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (United Nations development programme, Undp) ha presentato il rapporto e i dati non sono incoraggianti, spiega El País.

“Il mondo ha vissuto molte crisi negli ultimi trent’anni, inclusa quella finanziaria nel 2008. Tutte hanno colpito duramente lo sviluppo umano, ma nel complesso sono stati compiuti progressi globali ogni anno”, ha affermato Achim Steiner, amministratore dell’Undp. Secondo Heriberto Tapia, ricercatore dell’organizzazione, sarà diverso con la crisi sanitaria del nuovo coronavirus “perché la pandemia ha un impatto pieno e simultaneo su tutti gli elementi con cui viene misurato lo sviluppo umano: salute, istruzione e reddito”.

Gli effetti sulla salute sono evidenti: finora oltre cinque milioni di persone sono state contagiate e più di 325mila sono morte. Per quanto riguarda l’istruzione, l’Undp ha stimato che nei paesi in via di sviluppo l’86 per cento dei bambini non ha accesso alla scuola a causa della mancanza di strumenti per la didattica a distanza. Il reddito, e di conseguenza la qualità di vita, è un’altra delle variabili presa in considerazione per il calcolo dell’indice: la recessione economica e la perdita di posti di lavoro colpiscono duramente il progresso e la lotta contro la povertà.

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