La nascita del nuovo governo irlandese ha portato al potere una coalizione inedita. Non solo i vecchi rivali del Fianna fáil e del Fine gael si ritroveranno alleati per la prima volta, ma i due partiti di centrodestra governeranno insieme al Partito verde. Sotto la guida del premier Micheál Martin, la coalizione ha promesso un _new deal _verde che dovrebbe ridurre le emissioni di anidride carbonica del 7 per cento all’anno. Oggi le alleanze tra gli ecologisti e i conservatori, un tempo impensabili, stanno diventando sempre più alla moda in Europa, e la pandemia di covid-19 potrebbe favorire la nascita di nuove intese di questo tipo. Per il momento le alleanze tra verdi e conservatori sembrano soprattutto matrimoni di convenienza, nati dalla frammentazione politica che sta costringendo partiti di tutti gli orientamenti a valutare nuove collaborazioni. Ci sono ambiti in cui i verdi e i conservatori difficilmente andranno d’accordo, a cominciare dalla difesa e dalla politica estera. Tuttavia entrambe le parti si sono evolute parecchio negli ultimi anni. E la pandemia sta colorando il panorama politico di un verde più acceso, cosa che i politici di centrodestra sono ansiosi di sfruttare.
Tradizionalmente i verdi hanno sempre preferito allearsi con la sinistra. In Germania sono stati al governo insieme al Partito socialdemocratico dal 1998 al 2005, ma sia in quel paese sia altrove i verdi hanno superato il centrosinistra: il fascino del socialismo vecchio stile è sfumato, mentre quello dell’ambientalismo è in ascesa. I verdi saranno anche stati dei rigidi idealisti, ma oggi sono determinati a esercitare il potere e accettano gli inevitabili compromessi che ne derivano.
L’Austria è l’esempio paradigmatico delle nuove coalizioni tra ambientalisti e centrodestra. Da gennaio, dopo un risultato elettorale incerto e diversi mesi di trattative, il paese è governato da una strana coppia. Il cancelliere Sebastian Kurz è l’uomo che ha spostato il Partito popolare austriaco dal centrismo cristianodemocratico verso la destra populista. Ha 33 anni ed è sempre vestito in modo impeccabile. Il suo vice Werner Kogler, leader del Partito verde, ha 25 anni più di lui e non è mai stato visto con una cravatta.
In questa insolita alleanza Kurz porta avanti la linea dura sull’immigrazione, mentre Leonore Gewessler, la “superministra” verde per la tutela del clima, l’ambiente, l’energia, la mobilità, l’innovazione e la tecnologia, sostiene uno dei programmi contro il cambiamento climatico più ambiziosi d’Europa, che promette di azzerare le emissioni nette dell’Austria entro il 2040. Alle elezioni di settembre i verdi hanno raccolto il 14 per cento dei voti e sono diventati decisivi nella formazione del governo.
A febbraio gli ambientalisti irlandesi si sono ritrovati in una situazione simile, conquistando 12 dei 160 seggi in parlamento. Pur divisi, hanno accettato di sostenere il Fianna fáil e il Fine gael, escludendo dal potere i nazionalisti di sinistra del Sinn féin. Il verde Eamon Ryan diventerà ministro per l’azione sul clima, le reti di comunicazione e i trasporti.
Pragmatismo necessario
L’Austria e l’Irlanda sono pesci piccoli in confronto alla Germania, dove potrebbe emergere la più importante coalizione tra verdi e conservatori in Europa. In vista delle elezioni federali del 2021, i sondaggi danno gli ambientalisti al secondo posto dietro l’Unione cristianodemocratica (Cdu) della cancelliera Angela Merkel. Al momento una coalizione nero-verde sembra piuttosto probabile.
◆ Al secondo turno delle elezioni amministrative francesi Europe ecologie-Les verts (Eelv) ha ottenuto un successo senza precedenti, soprattutto nelle grandi città. Il partito ambientalista ha conquistato Lione, Bordeaux, Strasburgo e Besançon, mentre a Parigi ha contribuito alla conferma della sindaca socialista Anne Hidalgo. Il partito centrista del presidente Emmanuel Macron, La republique en marche (Lrem), si è imposto solo a Le Havre, dove aveva candidato il primo ministro Édouard Philippe, mentre Les republicains (conservatori) hanno mantenuto il controllo di molti centri di medie dimensioni. “Dopo le europee del 2019 Lrem sembrava dominare le grandi città”, commenta Laurent Joffrin su Libération. “Ora invece la divisione tra destra e sinistra è riemersa e tutto è cambiato”: spinti dalla presa di coscienza ecologica innescata dalla pandemia, i verdi sembrano in grado di guidare la riscossa del campo progressista.
Inoltre la Germania è il paese dove una significativa ideologia verde e conservatrice potrebbe mettere radici. Nel 2011, dopo il disastro di Fukushima, Merkel ordinò la chiusura di tutte le centrali nucleari del paese, realizzando così la prima richiesta degli ambientalisti tedeschi. I verdi e la Cdu collaborano già a livello statale: sei land sono governati da coalizioni che includono i due partiti. Robert Habeck, leader dell’ala “realista” dei verdi tedeschi, ha dichiarato che sarebbe felice di condividere il potere con la Cdu anche a livello federale.
Un aspetto importante per un compromesso è che oggi molti ambientalisti non sono ostili alla crescita economica in sé, purché sia sostenibile. Molti esponenti delle nuove generazioni, cresciuti dopo la fine della guerra fredda in un clima dominato dal libero mercato, sono più aperti a collaborare con il settore privato.
Se i verdi sono diventati più pragmatici, molti conservatori sono diventati più verdi. In campo sociale i partiti di centrodestra europei sono più liberali rispetto al passato, e questo li rende più inclini a collaborare con gli ex hippy e anarchici che abbondano tra le fila degli ambientalisti.
L’alleanza tra verdi e conservatori sta ancora muovendo i primi passi, ed è possibile che non raggiunga mai la maturità. Gli elettori potrebbero percepire come opportunistico il connubio tra linee politiche così diverse. Ma potrebbero anche accettare questa stranezza, se le due forze rispetteranno le promesse e otterranno risultati. È una fusione di ideologie basate sui valori, incoerenti ma non contraddittori. La pandemia ha rafforzato questo strano miscuglio, costringendo molti politici a essere più pragmatici di quanto vorrebbero. Sono qualità utili per un nuovo tipo di politica. ◆ as
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Questo articolo è uscito sul numero 1365 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati