La raccolta di esordio di Lionel Shriver è dominata da personaggi che si dedicano a proteggere il proprio territorio così tenacemente da non riuscire a immaginare nessun altro punto di vista che non sia il loro. Il primo dei due racconti lunghi che incorniciano la raccolta, che si compone di altre dieci storie, racconta la vicenda di Gillian e Baba, partner sul campo da tennis, migliori amici e in passato anche amanti. Le loro strade si devono separare quando Baba chiede a Paige di sposarlo e riceve in risposta un ultimatum: se vuoi stare con me lascia Gillian per sempre. Con un senso della comicità quasi dickensiano, Shriver riesce a mostrare i modi in cui l’egoismo sa camuffarsi da moralità: la tranquillità imperturbabile con cui Paige distrugge una vecchia amicizia ha qualcosa di agghiacciante. Un’altra storia divertente è Terrorismo domestico, in cui una coppia di baby boomer è “terrorizzata” da un figlio che non vuole saperne di andarsene di casa, e che anzi lancia una campagna in nome della sua generazione senza proprietà. Il principale difetto della raccolta è nella sua tendenza alla ripetitività. Presi individualmente, i racconti sono tutti riusciti, ma storia dopo storia, il lettore si trova a sperimentare una sorta di claustrofobia. Luke Brown, Financial Times
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Questo articolo è uscito sul numero 1393 di Internazionale, a pagina 78. Compra questo numero | Abbonati