Il primo album in più di trent’anni della musicista elettronica statunitense Pauline Anna Strom è diventato anche un disco postumo, visto che lei è morta a dicembre all’età di 74 anni. La musica di Strom è stata classificata come new age, ma non le è mai piaciuto. Cieca dalla nascita e influenzata dalla kosmische musik dei Tangerine Dream e dalla ambient di Brian Eno, Strom era affascinata dai concetti di parole nascoste e suoni senza tempo. Alla fine degli anni ottanta si era ritirata dal mondo delle produzioni musicali, dov’era nota con lo pseudonimo Trans-Millenia Consort. Nel 2017 ha pubblicato una raccolta e poi nel novembre del 2020 ha annunciato Angel tears in sunlight, un album con nuove composizioni. Il disco si collega ai suoni abbandonati alla fine degli anni ottanta. Marking time mescola suoni elettronici con melodie vocali trattate al computer. Molte tracce rievocano foreste tropicali con canti di uccelli, acque che scorrono e suoni di insetti. Il senso di connessione con la natura ha un aspetto utopico, ma non ha nulla di kitsch. La muisca di Strom è ricca di colori e dettagli e richiede attenzione più che offrire un modo per rilassarsi. Ludovic Hunter-Tilney, Financial Times
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Questo articolo è uscito sul numero 1399 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati