Il primo film diretto dai fratelli Russo dopo Endgame può suonare quasi come una dichiarazione: i due registi sembrano voler dire che sono perfettamente in grado di dedicarsi a qualcosa di diverso, adulto, in cui non ci sono gemme magiche. E anche se il campo d’azione è più ristretto – la posta in gioco è la vita di un ragazzo, non il destino dell’universo – il progetto è comunque ambizioso: l’adattamento del tentacolare romanzo scritto (dal carcere) dall’ex soldato Nico Walker. Diviso in capitoli, Cherry sembra quasi contenere più film in uno: una storia d’amore universitario, un film di guerra, un dramma sulle dipendenze, un poliziesco e un film carcerario. Ogni capitolo è ben distinto, ma nel complesso si ha la sensazione di qualcosa di confuso, e la sceneggiatura, che fa troppo affidamento sulla voce fuori campo del protagonista, a momenti sembra gonfiata. Ma i due registi dimostrano grande confidenza nei loro mezzi (in alcuni momenti si pensa a Danny Boyle) e Tom Holland affronta con grande maturità un ruolo estremamente complesso. Infine è piuttosto rinfrescante vedere due registi che hanno raggiunto le vette del sistema scegliere di rischiare uscendo dalla loro zona di conforto. John Nugent, Empire

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Questo articolo è uscito sul numero 1399 di Internazionale, a pagina 76. Compra questo numero | Abbonati