La protagonista di Se non sai che sei viva, il nuovo romanzo di Marie-Helene Bertino, è una donna di 36 anni che a giorni deve sposarsi con un uomo che non ama. La sua nonna morta è tornata per schernirla sotto forma di un uccello spiritoso, e per affidarle una missione: deve lasciare l’hotel di Long Island dove si è accampata per “decomprimersi”, e trovare suo fratello, eroinomane solitario e rinomato drammaturgo da cui lei si è allontanata anni prima. Dopo averle detto questo, la nonna-uccello defeca sul suo abito da sposa. “Sabato”, riflette la protagonista senza nome, “sarò una donna con un vestito che varca la soglia della vita matrimoniale. Una sposa. Finalmente mi lascerò alle spalle la mia famiglia”. Si sbaglia di grosso, come dimostrano i giorni seguenti, alla deriva tra mille disavventure in uno stato di sogno semilucido popolato da allucinazioni, scambi di persone e molte, molte metafore sugli uccelli. Quando alla fine trova il suo inafferrabile fratello, lui è irriconoscibile per ragioni che scoprirete leggendo. Di cosa parla Se non sai che sei viva? Parla di trauma, dolore, perdono, cattive madri, femminilità, monogamia. Parla di una donna intrappolata dal suo subconscio e dalle convenzioni sociali, in una ricerca omerica per recuperare il controllo sulla propria vita. È anche una storia piena di colpi di scena da soap opera, che si susseguono con assurdità. Il risultato è un libro inquietante, cupamente comico, vulnerabile e vero. Bess Kalb,The New York Times
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1407 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati