Alvaro, giovane programmatore messicano di talento, ha una sola ossessione: fuggire dal suo paese. Arriva a Los Angeles e finisce a lavorare per un nuovo magnate della tecnologia che gli offre un favoloso contratto. Solo che il miliardario non è interessato alla sua mente ma al suo corpo. Alvaro diventa la cavia di lusso per un laboratorio che vuole usare le sue cellule staminali per ricreare un corpo umano. Questo romanzo è un’immersione realistica e mozzafiato nei misteri della Silicon valley, dove si sta fomentando la rivoluzione transumanista che vuole riprodurre la specie umana, liberare il suo potenziale cerebrale, purificare il suo genoma dalle imperfezioni e rendere l’uomo un angelo collegato a tutto. La storia si sposta da uno spazio all’altro, nel tempo di un paragrafo, di un capitolo o di un dialogo. Germania, Parigi, Hong Kong, nel 2012, nel 1940, negli anni settanta, ottanta, novanta. Ma siamo sempre a Los Angeles. L’autore entra nel sogno folle dei protagonisti dell’avventura transumanista. E sono personaggi terribilmente, magnificamente umani. Astrid **
**De Larminat, Le Figaro

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Questo articolo è uscito sul numero 1408 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati