Dinara Klinton ha frequentato per anni il circuito dei grandi concorsi internazionali, uscendone spesso premiata. La sua solida tecnica e la maturità artistica sono ideali per le sonate per piano di Prokofev, soprattutto perché la pianista ucraina le tratta come musica anziché solo come ginnastica. Per esempio, ascoltate la frequentatissima settima sonata: nel precipitato finale invece di sfrecciare acriticamente attraverso le pagine, come tendono a fare tutti i giovani virtuosi, Klinton prende il tempo per metterne in risalto la complessità ritmica e le melodie interne. Ogni tanto qualche ascoltatore preferirebbe interpretazioni esplosive, ma i tempi più lenti di Klinton le permettono di sottolineare meglio la forma. È un piacere ascoltare un’integrale delle sonate così profondamente musicale e controllata. Jed Distler, ClassicsToday

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Questo articolo è uscito sul numero 1413 di Internazionale, a pagina 92. Compra questo numero | Abbonati