“L’unico problema che aveva erano gli uomini, che le davano fastidio costantemente”: potrebbe essere il motto dell’ultimo romanzo di Jami Attenberg. La frase è pronunciata da Twyla, la nuora di un gangster misogino, Victor Tuchman, che sta morendo. Non è la sola a sentirsi così nei confronti degli uomini in generale, e di Victor in particolare. Anche la moglie di Victor, Barbra, e la figlia, Alex, si sono riunite per vedere se l’uomo che ha reso le loro vite miserabili morirà, e per capire quanto davvero gliene importi. Questa storia parla di loro. La maggior parte del romanzo si svolge in un solo giorno, subito dopo che Victor è stato ricoverato per un attacco di cuore. L’ambientazione è l’attuale New Orleans, dove Victor e Barbra si sono trasferiti dopo una lunga vita in una villa nel Connecticut, apparentemente per essere vicini al figlio Gary e a sua moglie e sua figlia, Twyla e Avery. Ma Victor è un uomo ingannevole, anche per i suoi figli. Ed è cattivo. Anche se non ci è rivelata l’esatta natura dei suoi crimini, apprendiamo che era un gangster del New Jersey, un marito e un padre violento, un donnaiolo, un tiranno e probabilmente uno stupratore. Sono le donne intorno a Victor – Barbra, Alex e Twyla – che devono sopportare l’uragano della sua vita, che devono cercare di amarlo, di renderlo felice, di proteggerlo, e che sono tutte rimproverate e aggredite da lui.
Ben Libman, The Guardian

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Questo articolo è uscito sul numero 1413 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati