“Danny Masters tornò a casa un pomeriggio all’inizio di agosto”. A prima vista l’incipit dell’esordio di Karen Powell sembra poco stimolante. Tuttavia, rivediamo le nostre impressioni quando si scopre che Danny è morto e sta andando alla deriva in un fiume. Siamo a Starome, un villaggio nella tenuta dei Richmond, nel 1955. Alexander, Thomas e sua sorella Lennie scoprono il corpo e lo riconoscono come quello del loro amico d’infanzia. Prima di morire, Danny ha appreso che Lennie, il suo vero amore, aveva una relazione con il suo vecchio amico Alexander. Come Danny sia “caduto a pezzi nell’acqua” rimane un mistero, ma non tutti in città hanno il tempo o l’energia per preoccuparsi del suo destino. La madre di Alexander, lady Venetia Richmond, è impegnata ad affrontare la morte di suo marito, sir Angus. Elegante e coinvolgente, Il fiume dentro di noi è un’opera prima perfettamente riuscita. Powell gestisce sapientemente la sua narrazione frammentata, che sfreccia avanti e indietro nel tempo. I personaggi nascondono segreti e traumi o esibiscono gelosie e manie. Powell esplora l’amicizia, il desiderio, la salute mentale e le divisioni di classe. Eccelle nelle sue descrizioni della natura selvaggia, in particolare il fiume, che si rivela sia una forza vitale sia una tomba acquatica. Malcolm Forbes, Star Tribune
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Questo articolo è uscito sul numero 1414 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati