Il giornale indipendente siriano Enab Baladi dedica un approfondimento ai metodi usati da vari paesi arabi e occidentali per ottenere vantaggi politici ed economici sfruttando i profughi. La Turchia, per esempio, esercita pressioni sulla comunità internazionale minacciando di aprire le frontiere. Il Marocco ha usato una strategia simile a maggio quando, in seguito a una disputa con la Spagna legata alla questione del Sahara Occidentale, ha lasciato che migliaia di migranti raggiungessero le enclave spagnole di Ceuta e Melilla. La Tunisia, invece, usa la questione migratoria come arma per ricevere il sostegno degli altri paesi. Anche il Libano fa leva sulla presenza di quasi due milioni di profughi siriani per chiedere aiuti esteri, usando le difficoltà di gestire il flusso migratorio per nascondere la corruzione e l’incapacità del governo. Questi metodi, nota il giornale, sono “terribilmente offensivi e incidono sull’integrazione delle persone: creano false speranze e impediscono di costruirsi un futuro in un altro paese”. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1429 di Internazionale, a pagina 28. Compra questo numero | Abbonati