All’inizio di Holy motors Leos Carax appariva in pigiama. Stavolta lancia l’azione dalla console di uno studio di registrazione. So may we start degli Sparks prende da parte lo spettatore e proietta gli attori in un meraviglioso pianosequenza che sfugge dal corpo del film. Poi comincia Annette, storia d’amore tra un comico in declino (Adam Driver) e una cantante in ascesa (Marion Cotillard). Gesto artistico incontestabile, opera barocca infestata dai fantasmi di Hollywood e dallo spettro del #MeToo, Annette brilla come un sole nero.

Sophie Grassin, L’Obs

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Questo articolo è uscito sul numero 1436 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati