Il 22 gennaio le autorità peruviane hanno dichiarato novanta giorni di emergenza ambientale dopo che alcune onde anomale causate dall’eruzione del vulcano sottomarino vicino all’isola di Tonga, avvenuta il 15 gennaio, hanno causato una fuoriuscita di petrolio dalla raffineria La Pampilla, di proprietà dell’azienda spagnola Repsol, sulle coste del Pacifico a nord di Lima. “Seimila barili di petrolio si sono riversati nell’oceano”, scrive l’Associated Press. Secondo il presidente Pedro Castillo è il peggior ecocidio mai avvenuto sulle coste del paese. Sono state contaminate spiagge e riserve naturali. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1445 di Internazionale, a pagina 29. Compra questo numero | Abbonati