Éric Vuillard, premio Goncourt 2017, continua, in nome del popolo, a demolire le élite e le epopee sinistre dell’occidente. Une sortie honorable è un attacco contro una parte della storia francese e una denuncia della democrazia rappresentativa, almeno per come si è sviluppata finora. Vuillard se la prende con la quarta repubblica, quella dell’Indocina: con le sue miniere di carbone e d’oro, le banche avide e ciniche, la sua guerra assassina (e persa), i suoi politici e i suoi generali (con pochissime eccezioni) inevitabilmente dipinti come imbecilli, odiosi, venduti, amorali, codardi, ridicoli. E Vuillard sembra dirci che la Francia di oggi non è poi così diversa. Più che nella sua carica politica, l’interesse di Une sortie honorable risiede nella forma scelta dal suo autore: il pamphlet romanzesco. I personaggi messi in scena sono esistiti e i fatti descritti sono avvenuti, ma l’autore li reinventa illuminandoli in modo da trasmettere la sua rabbia e le sue convinzioni. Non c’è bisogno di credergli ciecamente per apprezzare la libertà del tono e il ritmo serrato. Libération

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Questo articolo è uscito sul numero 1445 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati