L’amore degli esseri umani per la natura è scritto nei geni? I ricercatori dell’università di Singapore hanno cercato di verificarlo analizzando il comportamento di 1.300 coppie di gemelli registrate nella banca dati TwinsUk. È emerso che i gemelli monozigoti (identici) si somigliano più di quelli eterozigoti nel desiderio di stare a contatto con la natura, frequentando per esempio parchi e giardini. Per la prima volta uno studio sembra dimostrare, almeno indirettamente, che c’è una componente genetica nella predisposizione per l’ambiente naturale e la vita all’aria aperta. Ma anche le esperienze di vita hanno un peso, spiegano gli autori su Plos Biology. Le somiglianze tendono infatti ad affievolirsi con il passare del tempo, a causa di fattori personali. In ogni caso una pianificazione urbana intelligente, che preveda spazi naturali accessibili a tutti, potrebbe favorire l’amore per la natura e creare benefici in termini di salute e benessere.

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Questo articolo è uscito sul numero 1447 di Internazionale, a pagina 95. Compra questo numero | Abbonati