“Le madri hanno un sapore orribile”, esordisce la nuova satira oltraggiosa di Shalom Auslander. Settimo Seltzer è il settimo figlio di quella che potrebbe essere l’ultima famiglia Can-Am (Cannibale-Americana), una minoranza un tempo fiorente, anche se clandestina. È stato convocato insieme ai suoi undici fratelli al letto di morte della madre. Mudd, come la chiamano, si è ingozzata di Whopper (doppio bacon, formaggio extra, niente lattuga) per prepararsi a essere divorata alla morte, un rito sacro nella loro comunità. I fratelli Seltzer hanno deluso Mudd macchiandosi di colpe come l’assimilazione, il matrimonio e la transizione, ma si riuniscono per onorare il suo ultimo desiderio: essere mangiata. Lei li ha incentivati rendendo il suo consumo una condizione per ottenere la loro eredità: il ricavato della vendita di una preziosa casa con cinque camere da letto a Brooklyn. Con un metro e ottanta e più di duecento chili, Mudd è l’incarnazione di una madre prepotente. L’impresa di mangiarla è complicata da varie restrizioni dietetiche: uno dei suoi figli è vegano, uno ha il colesterolo alto, un altro è kosher dopo essersi convertito all’ebraismo. Il cannibalismo è sempre sconvolgente, e Auslander usa questo tabù radicato per sbeffeggiare la politica dell’identità. Mamma per cena fa morire dal ridere. Oltre a sfidare un tribalismo che privilegia ciò che ci distingue rispetto a ciò che abbiamo in comune, Auslander coglie le dinamiche difficili comuni a tutte le famiglie.
Mia Levitin, Financial Times

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Questo articolo è uscito sul numero 1458 di Internazionale, a pagina 98. Compra questo numero | Abbonati