Il fotografo belga Cédric Gerbehaye ha potuto entrare nel Kashmir pachistano, a lungo chiuso agli stranieri, per fotografare le vittime dimenticate di una guerra senza fine
Il fotografo belga Cédric Gerbehaye ha potuto entrare nel Kashmir pachistano, a lungo chiuso agli stranieri, per fotografare le vittime dimenticate di una guerra senza fine
Dalla partizione del subcontinente indiano nel 1947 in seguito alla fine del dominio britannico, il Kashmir è una delle aree più contese al mondo. India e Pakistan reclamano la sovranità sul territorio che comprende l’Azad Jammu e Kashmir (chiamato anche Azad Kashmir) in Pakistan e il Jammu e Kashmir in India. Sia New Delhi sia Islamabad considerano il Kashmir parte della propria nazione.
Queste tensioni mettono in secondo piano la realtà del conflitto e le sue conseguenze sulla popolazione da entrambi i lati della linea di controllo (Loc), ovvero la linea di demarcazione militare che divide le zone del Kashmir controllate dall’India da quelle controllate dal Pakistan. Visto che ciascun paese rivendica l’autorità sulla regione amministrata dall’altro, la linea non è un confine riconosciuto, anche se svolge questa funzione.
Nel dicembre 2020 e nel giugno 2021 il fotografo Cédric Gerbehaye è andato nell’Azad Kashmir – a lungo chiuso agli stranieri – dove si verificano regolarmente incidenti tra i due eserciti e dove decine di migliaia di rifugiati del Kashmir indiano, scappati negli anni novanta, vivono a Muzaffarabad o in uno dei campi della regione. ◆
◆ Cédric Gerbeyahe è un fotografo documentarista belga che realizza progetti a lungo termine. Tra le altre cose, ha lavorato a lungo nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan.
Cédric Gerbeyaheè un fotografo documentarista belga che realizza progetti a lungo termine. Tra le altre cose, ha lavorato a lungo nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan.
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