Kim Jin-a denuncia il suo collega e fidanzato per violenza domestica. Quando la legge infligge all’uomo una multa solo simbolica, lei pubblica su internet le storie di come è stata abusata e ottiene così il sostegno e la simpatia delle altre persone. Tutto questo però subisce una brusca inversione di tendenza quando un utente lascia un commento in cui si dice che è una bugiarda e che è lei la colpevole. Da vittima innocente, Kim è rapidamente dipinta come una prepotente. L’autrice Kang Hwa-gil, nata nel 1986, ha dichiarato: “Siamo la generazione a cui hanno insegnato fin da piccoli che entrambi i generi sono uguali. Ma alla prova della realtà questo non è vero. Per anni abbiamo assistito all’ascesa del femminismo, ma la vita di una donna comune non si libera così facilmente dal pensiero patriarcale radicato a fondo nella società. Così, quando si verifica un caso di violenza domestica, una donna tende a considerarlo un problema personale, incolpando sé stessa, invece di trovare la spiegazione nella struttura sociale. La società le fa pensare che potrebbe essere stata lei a provocare l’incidente”.
Park Jin-hai, The Korea Times

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Questo articolo è uscito sul numero 1465 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati