Parlando della bozza della nuova costituzione che sarà sottoposta agli elettori tunisini nel referendum del 25 luglio, il quotidiano La Presse la definisce una “tabella di marcia per fare uscire il paese dalla crisi politica, sociale ed economica”. Con la nuova carta il presidente Kais Saied intende inaugurare una “terza repubblica”. Al referendum di luglio seguiranno poi le elezioni legislative, previste il 17 dicembre. Il programma del presidente incontra una forte resistenza. Intorno ad Ahmed Nejib Chebbi, storico oppositore del dittatore Zine el Abidine Ben Ali e fondatore del partito Al Amal, si sono riunite alcune organizzazioni della società civile tunisina e partiti politici, tra cui la formazione islamista Ennahda, che hanno formato un Fronte di salvezza nazionale. Il quotidiano panarabo Al Araby al Jadid riferisce che le ultime manifestazioni a Tunisi contro il presidente sono state represse con violenza. Dal 25 luglio 2021 Saied ha concentrato su di sé tutti i poteri e guidato il paese a colpi di decreti legge, suscitando i timori di una deriva autoritaria in Tunisia. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1466 di Internazionale, a pagina 33. Compra questo numero | Abbonati