Il mondo com’è fatto

◆L’editoriale di Tom Chesshyre (Internazionale 1471) comincia con un’antica associazione implicita, definendo “viaggiatori colti” coloro che potevano permettersi viaggi internazionali negli anni ottanta. È chiaro che i biglietti aerei non si comprano in cultura, ma in denaro, dunque i viaggiatori colti erano in realtà viaggiatori ricchi. Lo scrittore dà la colpa della fine della letteratura di viaggio all’ambientalismo e all’appropriazione culturale, che evidentemente hanno squalificato l’unico autore accreditato di questo genere, ovvero l’occidentale borghese bianco. Manca purtroppo un passaggio fondamentale: l’occhio bianco sui mondi lontani ha prodotto un immaginario falso. I mondi lontani sono diventati dei “tristi tropici” (per dirla con Lévi-Strauss) e, finalmente, sono stati superati da una cultura più consapevole e plurale, almeno in parte. Mai come ora le mete dei viaggi sono diventate molteplici e l’incontro con altre culture più urgente. Che un maschio bianco occidentale si senta disorientato è forse un (felice) segno dei tempi.
Alfredo

Un eroico fallimento

◆Ho letto l’articolo sulla spedizione di Ernest Shackleton in Antartide (Internazionale 1471) poco dopo aver letto il libro Endurance di Alfred Lansing (Tea 2003) e ho apprezzato le fotografie e alcuni racconti che non sono presenti nel libro. Provo profonda ammirazione per quegli uomini che con tecnologie del primo novecento riuscivano a compiere imprese simili, in quel caso sopravvivere per due anni in mezzo ai ghiacci. Senza internet, gps, telefoni, abbigliamento tecnico e alimenti fortificati. Semplicemente straordinario.
Gian Claudio Faussone

Il potere della cacca

◆ L’articolo sugli escrementi umani (Internazionale 1470) è uno dei più interessanti che ho letto sulle vostre pagine negli ultimi mesi. Ha suscitato in me irritazione, sorpresa, disgusto, meraviglia. Ha toccato tabù antropologici e temi filosofici. Siamo così orgogliosi delle nostre fogne, della nostra iperigiene (sacrosanta), ma ci manca quel pezzo in più che consiste nel rimettere in circolo e nel restituire ciò che ci è dato. Due concetti ostici per il nostro modo di pensare arrogantemente “progredito”.
Roberta Secchi

Errata corrige

◆ A pagina 14 di Internazionale storia numero 3, Viva l’indipendenza, la purga anticomunista tra il 1965 e il 1966 fu responsabilità del regime del generale Suharto, e non del presidente Sukarno. Errori da segnalare? correzioni@internazionale.it

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Questo articolo è uscito sul numero 1474 di Internazionale, a pagina 14. Compra questo numero | Abbonati