È cominciata la riforma agraria annunciata dal governo del presidente colombiano Gustavo Petro, convinto che la concentrazione della terra in poche mani sia una delle cause dei problemi del paese. “Tra settembre e la metà di novembre i contadini e le popolazioni native e afrodiscendenti di diciannove dipartimenti riceveranno 680mila ettari di terreno”, scrive l’Espectador. “L’assegnazione dei titoli di proprietà è un passo importante per rendere operativo l’accordo di pace firmato nel 2016 tra Bogotá e la guerriglia delle Farc”, ha detto la ministra dell’agricoltura Cecilia López Montaño. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1480 di Internazionale, a pagina 41. Compra questo numero | Abbonati