Il sindacato dei musicisti, vicino al governo egiziano, ha deciso il 16 ottobre di sospendere temporaneamente i permessi accordati ai cantanti del mahraganat (feste in arabo), un genere musicale nato nei sobborghi del Cairo intorno al 2006, che si è affermato durante la rivoluzione del 2011. Nonostante la sua popolarità, scrive Egyptian street, il sindacato e la stampa “denigrano continuamente” questa musica per il linguaggio esplicito e i temi trattati, giudicati immorali. Eppure il genere continua a essere un importante “strumento di espressione per un pubblico egiziano molto vario”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1483 di Internazionale, a pagina 31. Compra questo numero | Abbonati