Lunedì 31 ottobre la giudice federale Florence Y. Pan ha bloccato la fusione tra le due case editrici statunitensi Penguin Random House e Simon & Schuster. Un accordo da 2,2 miliardi di dollari che avrebbe creato un gruppo in grado di controllare circa il 49 per cento del mercato editoriale statunitense. Secondo la giudice Pan, l’accordo avrebbe inevitabilmente sfavorito la concorrenza, soprattutto nella compravendita dei diritti sui libri considerati potenziali best seller: “Sarebbe un po’ come se marito e moglie facessero partire un’asta di offerte per la stessa casa”, ha detto lo scrittore Stephen King, interpellato dalla corte. Secondo l’ufficio del procuratore generale, la fusione avrebbe portato anche a compensi ridotti per gli autori, oltre che a un appiattimento di storie e idee. Tutto questo in un settore già dominato da cinque grandi case editrici che da sole rappresentano il 90 per cento del mercato. La decisione della giudice Pan è anche vittoria dell’amministrazione Biden, molto attenta alle politiche antitrust.The New York Times, Semafor

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1485 di Internazionale, a pagina 92. Compra questo numero | Abbonati