Foto di Sean Gallup, Getty

Il governo britannico è “totalmente impegnato” a risolvere il caso di Alaa Abdel Fattah, ha fatto sapere il primo ministro britannico Rishi Sunak in una lettera a Sanaa Seif, sorella dell’attivista e scrittore in carcere (nella foto, durante una conferenza stampa l’8 novembre). Sunak l’ha scritta il 5 novembre, prima di andare a Sharm el Sheikh, in Egitto, per l’apertura della conferenza delle Nazioni Unite sul clima, Cop27. Il 6 novembre, giorno d’inizio del summit, Abdel Fattah, che ha la cittadinanza egiziana e britannica, ed è in carcere quasi ininterrottamente da dieci anni, ha annunciato di aver smesso di bere per rafforzare lo sciopero della fame che porta avanti dal 2 aprile. Il giorno dopo Sanaa Seif è arrivata a Sharm el Sheikh per fare pressioni a favore del rilascio del fratello. Alaa Abdel Fattah, protagonista della rivoluzione del 2011, è stato in carcere varie volte. Nel dicembre 2021 è stato condannato da un tribunale speciale a cinque anni di detenzione per “aver diffuso false informazioni”. Nell’aprile 2022 ha ottenuto la cittadinanza britannica, dato che sua madre, la matematica e attivista Laila Soueif, è nata a Londra nel 1956. Da allora i familiari hanno lanciato una grande mobilitazione per il suo rilascio.

A margine della conferenza, diversi leader politici – oltre a Sunak anche il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz – hanno sollevato il caso dell’attivista con il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi. Volker Türk, alto commissario dell’Onu per i diritti umani, ha detto che la vita di Abdel Fattah è “in grave pericolo” e ha chiesto la sua “liberazione immediata”. Da sette mesi Abdel Fattah consuma solo cento calorie al giorno sotto forma di un cucchiaino di miele e un goccio di latte nel tè. Il 9 novembre la famiglia ha chiesto informazioni sulla sua salute, dopo che sono circolate notizie sul fatto che sarebbe sedato e nutrito a forza. Dall’inizio dello sciopero della sete sua madre è andata ogni giorno al carcere di Wadi Natroun, cento chilometri a nord del Cairo, per avere prove che Abdel Fattah sia ancora vivo. Il 9 novembre non aveva ancora avuto notizie.

Mada Masr, Egitto

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Questo articolo è uscito sul numero 1486 di Internazionale, a pagina 29. Compra questo numero | Abbonati