Lo scandalo delle intercettazioni illegali in Grecia si è aggravato ulteriormente dopo che un’inchiesta del settimanale **Documento ** ha rivelato che i telefoni di altre 33 persone sono stati infettati con il software Predator. Tra questi non ci sono solo giornalisti ed esponenti dell’opposizione, ma anche ministri del governo conservatore di Kyriakos Mitsotakis. Secondo Documento il sistema è stato messo in piedi su ordine dello stesso premier, che non si fiderebbe nemmeno dei suoi collaboratori. Mitsotakis ha smentito le accuse e ha annunciato che in Grecia la vendita dei software di sorveglianza sarà vietata.

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Questo articolo è uscito sul numero 1486 di Internazionale, a pagina 38. Compra questo numero | Abbonati