Il 24 novembre Anwar Ibrahim è diventato primo ministro della Malaysia con l’incarico di formare un governo di unità nazionale dopo che la Pakatan Harapan, la “coalizione della speranza” progressista da lui guidata, ha vinto le elezioni del 19 novembre senza conquistare la maggioranza parlamentare necessaria per governare. “Dopo aver passato vent’anni all’opposizione, di cui dieci in prigione, la nomina di Anwar è stata celebrata come l’avvento di un messia, capace di risolvere la crisi economica e di sanare le divisioni etniche e religiose che dividono il paese. Ma proprio le alte aspettative possono ostacolare la sua azione politica”, scrive Asia Sentinel. “Governare al fianco dei partiti accusati di corruzione in campagna elettorale rende meno credibile la promessa fatta da Anwar di rinnovare la politica malaysiana”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1489 di Internazionale, a pagina 24. Compra questo numero | Abbonati