In Algeria è in corso un nuovo processo per corruzione che vede imputati tre ex primi ministri (Ahmed Ouyahia, Abdelmalek Sellal e Noureddine Bedoui) e numerosi ministri del regime di Abdelaziz Bouteflika (1999-2019). Il procuratore della repubblica del tribunale di Sidi M’hamed, ad Algeri, ha chiesto pene che vanno dai dodici ai quindici anni di carcere per gli ex premier Ouyahia, Sellal e
Bedoui, scrive il quotidiano Al Chorouk. Particolarmente significativa, spiegano i giornali algerini, è la presenza sul banco degli imputati di Bedoui, uno degli ultimi collaboratori dell’ex presidente Bouteflika che non era ancora finito nel mirino della giustizia. Bedoui è stato più volte ministro, prima di diventare capo del governo nel 2019. Estremamente impopolare, è stato molto contestato dal movimento di protesta chiamato hirak , che vedeva nella sua presenza al governo una continuazione dell’era Bouteflika. Oggi Bedoui è accusato di abuso d’ufficio, violazione della legge sugli affari e appropriazione indebita di fondi pubblici. In un altro processo, a Dar el Beida, 49 persone sono state condannate alla pena di morte per aver ucciso in un linciaggio Djamel Ben Ismail, 38 anni, ingiustamente accusato di aver appiccato un incendio. In Algeria la pena di morte è regolarmente commutata in ergastolo.

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Questo articolo è uscito sul numero 1489 di Internazionale, a pagina 28. Compra questo numero | Abbonati