◆ Trentadue squadre nazionali e più di un milione di tifosi hanno raggiunto il Qatar per i mondiali di calcio, cominciati il 20 novembre. Quest’immagine, scattata dal satellite Landsat 9 della Nasa, mostra sei degli otto stadi dei mondiali, tutti situati nella capitale Doha e dintorni. I due stadi che non si vedono, l’Ahmad bin Ali e l’Al Bayt, si trovano rispettivamente pochi chilometri a ovest di Doha e 54 chilometri a nord. Sette stadi su otto sono stati costruiti dopo il 2010, quando la Fifa ha assegnato i mondiali all’emirato.

Il più grande, il Lusail, ha ottantamila posti ed è stato progettato per riprodurre le sfumature di luce e ombra delle lanterne fanar, diffuse nel mondo arabo. Ospiterà la finale, prevista il 18 dicembre. Lo stadio Al Janoub, situato in una parte della città nota per la pesca delle perle, è ispirato al dau, la tradizionale barca a vela araba. Lo stadio circolare Al Thumama, situato vicino all’aeroporto internazionale, somiglia al copricapo arabo gahfiya.

Al termine del torneo solo lo stadio Khalifa International ospiterà una squadra di calcio locale. Gli altri saranno convertiti in hotel, spazi comunitari o impianti sportivi più piccoli. Lo stadio 974, composto da 974 container marittimi, sarà invece smontato. Secondo un’inchiesta del Guardian, almeno 6.500 lavoratori provenienti dall’Asia meridionale sono morti in incidenti sul lavoro legati alla costruzione degli stadi.

La capitale Doha ha 2,3 milioni di abitanti e si trova sulla riva orientale di una penisola sul golfo Persico. Nell’immagine si vede l’isola artificiale Pearl-Qatar.–Nasa

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Questo articolo è uscito sul numero 1489 di Internazionale, a pagina 107. Compra questo numero | Abbonati